Carta di Toronto

"Azioni" per la Carta di Toronto

La politica di contrasto degli ambienti sociali e fisici che inducono comportamenti sedentari dovrebbe coinvolgere le amministrazioni pubbliche, la società civile, le istituzioni accademiche, le associazioni professionali, il settore privato profit e non profit e le altre organizzazioni interne ed esterne all’ambito sanitario.

Carta di Toronto, il faro per il futuro di Napoli

biciclette a piazza del plebiscitoUna città sana al cui centro c’è l’individuo con il suo benessere psicofisico: un obiettivo che ben si adatta all’idea di fondo della Carta di Toronto, documento pubblicato nel 2010 dal Global Advocacy for Physical Activity e adottato a inizio 2012 dal Comune di Napoli come strumento di advocacy per le politiche urbane. Decisori e operatori sono chiamati a lavorare per promuovere in modo sinergico uno stile di vita attivo e sostenibile per tutti. Il racconto di Giuseppina Tommasielli (Assessore comunale allo Sport, Politiche giovanili).

Gli investimenti che funzionano

Un documento che nasce come complemento alla Carta di Toronto identificando i 7 settori di intervento più significativi per promuovere l’attività fisica. È “Investments that Work for Physical Activity” pubblicato a febbraio dal Global logo GapaAdvocacy for Physical Activity (Gapa). Il commento di Alberto Arlotti (Emilia-Romagna).

Carta di Toronto, on line la traduzione

gente che cammina a FerraraUn call to action e uno strumento di advocacy per favorire uno stile di vita attivo e sostenibile per tutti. La Carta di Toronto, redatta a maggio 2010 da un gruppo di esperti del Global Advocacy for Physical Activity, si rivolge a decisori e operatori impegnati nella promozione dell’attività fisica ed è ora disponibile anche in lingua italiana grazie all’impegno di un network di professionisti. Comincia dunque ora la fase più importante: diffondere e disseminare i suoi principi fondamentali.

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