Ok mi muovo: e se cado?
2 agosto 2012 - “Physical Activity Promotion and Injury Prevention” (pdf 1,2 Mb): con questo report l’Istituto di Medicina preventiva e sociale dell’Università di Zurigo ha pubblicato i risultati di una ricerca sulle relazioni tra infortuni e attività fisica e sportiva. Pur sottolineando la fondamentale importanza per la salute di un’attività fisica regolare, lo studio ricorda che qualunque attività motoria comporta un certo grado di rischio di subire traumi di tipo acuto o cronico. È proprio il timore di infortunarsi che a volte può scoraggiare alcune persone dall’intraprendere uno stile di vita più attivo e adeguato per il loro benessere.
Dalla ricerca sulle evidenze disponibili in letteratura è emerso che il rapporto tra esercizio fisico e rischio di infortuni non è ancora noto in maniera approfondita, poiché la ricerca si è maggiormente focalizzata su specifiche aree piuttosto che su una visione d’insieme. Ciò nonostante, secondo gli autori è possibile trarre alcune indicazioni distinguendo il tipo di attività (sportiva o ricreativa), la sua intensità (lieve, moderata o vigorosa) e la fascia di età della popolazione (giovani, adulti, anziani).
Gli studi su bambini e adolescenti si sono concentrati sull’attività sportiva o comunque su attività di intensità “vigorosa”: emerge l’evidenza di una correlazione tra attività sportiva vigorosa e aumento del rischio di infortuni. In particolare, i traumi sono più frequenti tra gli atleti e aver già subito un infortunio aumenta il rischio di incorrere in nuovi. L’allenamento specifico, invece, ha un effetto protettivo. Tra i militari gli infortuni sono più frequenti nelle reclute con scarsa forma fisica.
La popolazione in età lavorativa è soggetta a un maggior rischio di infortunio quando pratica attività fisica di elevata intensità, ma il rischio non varia se l’attività svolta è moderatamente intensa.
Negli anziani c’è una chiara evidenza di minor rischio di cadute tra i partecipanti a programmi specifici di attività fisica che includano rafforzamento muscolare, esercizi per l’equilibrio e attività aerobiche come il cammino. L’attività fisica regolare riduce inoltre il rischio di frattura da osteoporosi dell’anca.
Fonte: Martin-Diener E, Brügger O, Martin B. “Physical Activity Promotion and Injury Prevention: Relationship in sports and other forms of physical activity”. Berne: bfu – Swiss Council for Accident Prevention; 2010. bfu-report no. 64.
Poiché è indiscutibile la necessità del movimento per la salute, lo studio raccomanda consigli per una pratica sicura dell’attività fisica, che a sua volta potrebbe agire in senso preventivo degli infortuni migliorando le prestazioni fisiche generali. In particolare nell’età giovanile è indispensabile affiancare alla promozione dell’attività fisica e sportiva un’azione di prevenzione degli infortuni, che include la preparazione atletica specifica per chi pratica dello sport. Gli adulti vanno incoraggiati a incrementare gradualmente i propri livelli di attività fisica, sostenendo la scelta di attività appropriate e adatte all’età e al grado di forma fisica. Negli anziani sono più efficaci i programmi multidimensionali di promozione dell’attività fisica, con misure anche educative di prevenzione degli infortuni.
Non bisogna infine dimenticare che molti fattori, al di là dell’intensità e della regolarità dell’esercizio, possono influire sul rischio di infortunio: lo studio pubblica ad esempio l’incidenza di traumi in Svizzera per 1000 ore di partecipazione a vari sport e attività, che ha una variabilità estremamente ampia (dallo 0,09 del jogging al 1,8 del calcio) in relazione alle caratteristiche specifiche della disciplina. Anche in uno studio finlandese, che include nella ricerca attività comuni della vita quotidiana, il range di rischio è ampiamente variabile da un minimo per le attività domestiche a un massimo per lo squash.
Scarica il bfu-report no. 64 “Physical Activity Promotion and Injury Prevention” (pdf 1,2 Mb).