Più veloce il cammino, più lunga la vita

Maurizio Gottin - responsabile S.S.D. Medicina sportiva Asl TO4

anziani che camminano3 marzo 2011 - La misura di una performance fisica, la velocità della normale camminata, consente di migliorare la stima della sopravvivenza in pazienti anziani: questa è la sorprendente conclusione a cui è giunto un gruppo di studiosi, che hanno pubblicato i risultati della loro ricerca sulla rivista Jama (The Journal of the American Medical Association).

Oltre 34 mila persone di 65 anni e più, raccolte da 9 diversi gruppi di popolazione, sono state seguite per un periodo che si è protratto da 6 fino a 21 anni paragonando i loro tassi di sopravvivenza con quanto previsto teoricamente da vari indicatori noti: età, sesso, stato di salute percepito, malattie croniche, fumo, pressione sanguigna, indice di massa corporea, uso di ausili per la deambulazione, ospedalizzazione.

La combinazione dei dati su età, sesso e velocità del cammino si è dimostrata un indice predittivo di sopravvivenza altrettanto attendibile di più complesse valutazioni che associano età, sesso e uno o più degli altri indici di salute precedentemente elencati.

Qualche dato

cronometroIn particolare, si è evidenziato che per ogni incremento della velocità del cammino di 0,1 m/s c’è un significativo aumento dell’aspettativa di sopravvivenza dopo 5 e 10 anni; poiché nel gruppo esaminato la velocità media era di 0,9 m/s, se ne può dedurre che un miglioramento della performance deambulatoria di circa il 10% influisce in modo significativo sulla sopravvivenza degli over 65.

Il test della velocità del cammino è estremamente semplice, poiché richiede soltanto di conteggiare i secondi necessari per percorrere una distanza nota, misurata in metri. Partendo dalla stazione eretta, la persona sottoposta al test viene invitata a camminare alla sua abituale velocità per alcuni metri, in genere da circa 2 a 6. Nello studio condotto, la velocità di 0,8 m/s è stata individuata come la soglia al di sopra della quale le aspettative di sopravvivenza migliorano, indipendentemente da età e sesso.

Velocità di cammino e stato di salute

gente che camminaCome mai un aspetto così semplice della prestazione motoria, come è la velocità del cammino, può essere un indicatore tanto efficace dello stato di salute presente e futuro? Bisogna considerare che il passo nella stazione bipede è il risultato di una complessa sequenza di movimenti e regolazioni, che implicano il perfetto funzionamento di molti organi e apparati: cardiocircolatorio, respiratorio, locomotore, neurologico, metabolico. Una difficoltà nel camminare può pertanto essere la spia di varie patologie, che incidono negativamente sulla sopravvivenza. D’altro canto, la limitazione del cammino riduce inevitabilmente il livello di attività fisica della persona e, come è ormai ben noto, questo è di per sé un fattore di rischio di contrarre o peggiorare malattie croniche.

Sono certamente necessari ulteriori studi per approfondire l’argomento, ma la possibilità di fare una stima attendibile della sopravvivenza con un test semplice ed eseguibile ovunque offre al medico un importante strumento prognostico e al paziente un prezioso metodo di autovalutazione e monitoraggio del proprio stato di salute e di efficienza fisica.

Per maggiori dettagli leggi l’articolo originale “Gait speed and survival in older adults” sul sito della rivista Jama.

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