Attività fisica e rendimento scolastico

Maurizio Gottin – responsabile S.S.D. Medicina sportiva Asl TO4
Giorgia Previti – logopedista S.C.R.R.F. Asl TO4

9 novembre 2012 - Gli effetti dell’attività fisica sulle capacità cognitive e sul rendimento scolastico sono studiati da tempo. Due interessanti lavori, pubblicati negli ultimi anni, offrono uno spunto per riprendere il tema, rappresentando una sintesi delle principali evidenze scientifiche emerse fino a ora.

Uno studio scientifico

Il primo è uno studio di ricercatori dell’Università della Virscuolaginia, presentato nel 2010 alla conferenza dell’American Heart Association.[1] Gli autori hanno evidenziato che la forma fisica degli studenti è un eccellente fattore di previsione delle prestazioni scolastiche: gli studenti in migliori condizioni fisiche, infatti, hanno ottenuto punteggi più elevati nei test scolastici standardizzati in matematica, scienze e studi sociali, lingua e lettura. L’indagine ha seguito per 2 anni oltre un migliaio di alunni del V grado della scuola statunitense (età media 10-11 anni), fino al VII grado (età media 12-13 anni), nell’ambito di uno screening sulla salute e con punteggi gestiti attraverso un sistema elettronico. Per valutare la forma fisica degli studenti in riferimento alla capacità aerobica i ricercatori hanno utilizzato un apposito programma informatizzato (Fitnessgram), impostato sulla base del tempo impiegato per correre un miglio o del numero di giri completati su un percorso di 20 metri. Gli alunni sono stati quindi semplicemente catalogati come “in condizioni di forma fisica ottimali” o “in condizioni di forma con necessità di miglioramento”. I risultati scolastici sono stati valutati tramite una batteria di test che usa come criterio base l’individuazione delle aree che necessitano di un intervento supplementare di istruzione.

Una revisione sistematica

Il secondo lavoro scientifico sul tema attività fisica e rendimento scolastico è una revisione sistematica della letteratura sull’argomento condotta da un gruppo di ricercatori olandesi, che apre ulteriori prospettive.[2] In questo lavoro sono stati selezionati, con un metodo di controllo di qualità, 14 studi longitudinali (eseguiti tra il 1990 e il 2010) che riportavano almeno una misurazione dell’attività o dell’efficienza fisica e una valutazione della prestazione scolastica o delle capacità cognitive durante l’infanzia e l’adolescenza. In questi studi la pratica di attività fisica o sportiva veniva dedotta da questionari compilati dagli studenti oppure da informazioni riferite dal personale scolastico o dai genitori; la valutazione delle prestazioni scolastiche si è basata sui voti ottenuti, su test cognitivi o su entrambe le cose. Dall’indagine è emersa una correlazione tra attività fisica moderata/vigorosa e buon rendimento a scuola nei bambini, mentre non è stata dimostrata un’associazione tra partecipazione ad attività sportive e risultati scolastici.

I meccanismi che potrebbero produrre l’effetto positivo sono vari: un incremento del flusso di sangue e dell’apporto di ossigeno all’encefalo, un aumento dei livelli di noradrenalina e endorfine, un maggior effetto dei fattori di crescita sullo sviluppo di cellule e fibre nervose. Oltre agli effetti fisiologici, sostengono gli autori, anche la miglior condizione psicologica notoriamente associata all’attività fisica può contribuire alla concentrazione e all’attenzione, migliorando le prestazioni scolastiche. La pressione a ottenere buoni risultati scolastici, tuttavia, può alimentare la tendenza a incrementare le ore d’istruzione trascurando quelle dedicate all’educazione fisica.

Qualche riflessione

Le ricerche finora condotte si sono basate sulle attività di educazione fisica scolastica o sulle attività sportive scolastiche, che non includono tutti i momenti in cui un bambino pratica dello sforzo fisico. È stata presa in considerazione la partecipazione ad attività fisiche e sportive che però non sono state misurate o quantificate. Gli autori quindi raccomandano l’avvio di ulteriori studi di elevata qualità, a supporto dell’evidenza dei benefici dell’attività fisica sul rendimento scolastico. Questi studi dovranno dare indicazioni sulla dose di esercizio fisico capace di produrre gli effetti attesi, chiarirne i meccanismi, usare validi metodi di misurazione e valutazione dei risultati.

Riferimenti

  1. Wittberg R, Cottrell L, Northrup K., Children's aerobic fitness and academic achievement: a longitudinal examination of students during their 5th and 7th grade years. American Heart Association Conference 2010, West Virginia University.
  2. Singh A et al., Physical Activity and Performance at School. A Systematic Review of the Literature Including a Methodological Quality Assessment. Arch Pediatr Adolesc Med Vol 166 (n. 1) Jan 2012: 49 – 55.

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