I numeri: in Italia

In Italia, nel 2010 secondo i dati Istat (Indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana, pdf 149 kb) le persone di 3 anni e più che praticano sport sono circa 19 milioni e 200 mila, pari al 33% della popolazione nella stessa fascia d’età: tra questi, il 23% si dedica allo sport in modo continuativo, il 10% in modo saltuario.

Le persone che, pur non praticando uno sport, svolgono un’attività fisica (per esempio gite, lunghe passeggiate, nuotate, uso della bicicletta) sono 16 milioni e mezzo (28%), mentre i sedentari sono più di 22 milioni (38% della popolazione di 3 anni e più).

L’analisi temporale evidenzia un aumento della propensione alla pratica sportiva, passata dal 27% del 1997al 33% del 2010, con un incremento di 2 punti percentuali nell’ultimo anno.

L’analisi territoriale mostra una differente attitudine alla pratica sportiva tra le ripartizioni del Paese, che riflette anche una diversa disponibilità di strutture organizzate. Il Nordest è la ripartizione geografica con la quota più elevata di persone che praticano sport (41%), con punte del 60% nella provincia autonoma di Bolzano e del 50% in quella di Trento. Seguono il Nord-ovest con il 37% e il Centro con il 34%. Il Mezzogiorno si caratterizza per la quota più bassa di persone che praticano sport nel tempo libero (24%): le Regioni con la più bassa quota di praticanti sportivi sono Campania (21%) e Sicilia (23%). Anche per quanto riguarda l’attività fisica le quote maggiori di praticanti si riscontrano nel Centro-Nord  (31% rispetto al 23% del Sud).

grafico Italia - Istat 2010

Persone di 3 anni e più che praticano sport per Regione. Anno 2010
Fonte: Istat, Indagine 2010 multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana"

Lo sport è un’attività tipicamente giovanile: le quote più alte di sportivi si riscontrano per i maschi nella fascia 11-14 anni e per le femmine in 6-10 anni. Il confronto tra i sessi mostra una dedizione allo sport più accentuata tra i maschi (in media 40% rispetto al  27% delle femmine). Con l’aumentare dell’età diminuisce l’impegno sportivo e aumenta quello nelle attività fisiche svolte in autonomia.

grafico Italia -Istat 2010

Persone di 3 anni e più che praticano sport in Italia per classe d'età e sesso. Anno 2010 (per 100 persone con le stesse caratteristiche)
Fonte: Istat, Indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”

Bambini, adolescenti e attività fisica

Come suggerito anche dall’Oms, praticare una regolare attività fisica, insieme a una corretta alimentazione, contribuisce al mantenimento dello stato di salute fin dall’infanzia e favorisce il controllo del peso corporeo. Nei bambini viene consigliata ogni giorno almeno un’ora di attività fisica, includendo l’attività motoria svolta a scuola, quella strutturata con personale specializzato e il gioco all’aperto. Solo un bambino su quattro si reca a scuola in bicicletta o a piedi, mentre gli altri utilizzano un mezzo di trasporto pubblico o privato.

La sorveglianza in età infantile effettuata dal sistema di monitoraggio OKkio alla Salute fornisce dati misurati sulla situazione ponderale dei bambini tra 6 e 10 anni. Alla prima raccolta dati hanno partecipato 18 Regioni (con l’eccezione delle Province Autonome di Trento e Bolzano - che hanno effettuato la raccolta nel 2009 - e della Lombardia che ha partecipato nel 2009 con la sola Asl Città di Milano).

I dati raccolti sull’attività fisica riferiscono che solo 1 bambino su 10 fa attività fisica in modo adeguato per la sua età e che circa 1 bambino su 4 (26%) non ha svolto attività fisica il giorno precedente l’indagine. Anche la scuola può giocare un ruolo importante favorendo un’attività motoria strutturata: i Dirigenti scolastici hanno riferito che il 71% delle classi svolge due ore di attività motoria durante la settimana e che il 90% ha inserito nei propri programmi iniziative di promozione dell’attività motoria. Riguardo alla sedentarietà tra i bambini:

  • molti non fanno movimento durante la giornata
  • 1 bambino su 2 ha la tv in camera (49%)
  • 1 bambino su 2 vede la tv o gioca con i videogiochi per più di 3 ore al giorno (48%)
  • il 10% dei bambini dedica a questi comportamenti sedentari 5 ore o più.

Grafico OKkio alla Salute

Comportamenti sedentari nei bambini. Dati 2008, OKkio alla Salute.

I risultati dell'indagine 2008 di OKkio alla Salute sono pubblicati sul rapporto Istisan 09/24 “OKkio alla Salute: sistema di sorveglianza su alimentazione e attività fisica nei bambini della scuola primaria. Risultati 2008” (pdf 5,60 Mb). Nella sezione dedicata all’“Attività fisica e comportamenti sedentari nei bambini” si riferisce che non si osserva un chiaro gradiente Nord-Sud e che l’analisi per genere ha evidenziato una lieve differenza, con un rischio di inattività fisica (15%) maggiore nelle femmine. Inoltre, i bambini residenti in aree a maggiore densità abitativa sono risultati meno attivi rispetto ai bambini residenti in piccoli agglomerati.

Grafico OKkio alla Salute

Numero giorni con attività fisica praticata per sesso (OKkio alla Salute, 2008)

 

Grafico OKkio alla Salute

Numero di ore al giorno dedicate ad attività sedentarie (OKkio alla Salute, 2008)

L’indagine di Okkio alla Salute ha previsto anche delle domande rivolte ai genitori, per comprendere le abitudini del bambino in un periodo di tempo più ampio. In particolare è stato domandato quanti giorni a settimana i bambini praticano attività fisica extrascolastica per almeno un’ora. È risultato che il 25% dei bambini effettua solitamente attività fisica per non più di un’ora a settimana e solo il 17% vi si dedica con continuità (da 4 a 7 giorni). Analizzando questo dato per titolo di studio della madre, si osserva una tendenza all’incremento dell’attività fisica tra i figli di donne più istruite (la percentuale di bambini che praticano attività fisica per non più di un’ora è del 35% tra le madri con basso titolo di studio e si riduce al 12% tra le laureate).

Un aspetto interessante emerso dall’analisi di OKkio alla Salute è la relazione tra la frequenza di attività fisica svolta nell’arco della settimana e la zona in cui si vive: nei centri urbani con meno di 10 mila abitanti la frequenza di attività fisica svolta per 5-7 giorni è del 12%, mentre nelle aree metropolitane scende al 7%. Interessanti anche le informazioni raccolte riguardo il tragitto casa-scuola e l’eventuale mezzo di trasporto utilizzato è risultato che solo un bambino su quattro si reca a scuola in bicicletta o a piedi, mentre gli altri utilizzano un mezzo di trasporto pubblico o privato.

Primi dati dell’analisi OKkio alla Salute 2010
Alla seconda raccolta dati di OKkio alla Salute, effettuata tra aprile e giugno 2010, hanno partecipato tutte le Regioni italiane, con l’eccezione della Regione Lombardia che ha aderito con la sola Asl di Milano. Dalla sintesi dei risultati 2010, relativamente all'attività fisica emerge che: il 22% dei bambini pratica sport per non più di un’ora a settimana e il 18% non ha fatto attività fisica il giorno precedente l’indagine. Inoltre, la metà circa dei bambini ha la TV in camera, il 38% guarda la TV e/o gioca con i videogiochi per 3 o più ore al giorno e solo un bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in bicicletta.

grafico Okkio alla Salute

 Prevalenza dei fattori di rischio dovuti a scarsa attività fisica e sedentarietà.
Confronto tra OKkio alla Salute 2008-9 e 2010

La prevalenza dei bambini classificati come non attivi è del 18,4 % con una larga variabilità tra le Regioni che mostra, contrariamente all’analisi del 2008, un chiaro gradiente Nord-Sud (il 12,8 in Veneto e il 27,1 in Puglia). Anche l’analisi 2010 ha mostrato un’associazione significativa tra titolo di studio dei genitori e attività fisica praticata e solo il 43% delle madri di figli fisicamente poco attivi ritiene che il proprio figlio svolga un’attività motoria insufficiente. Viene dimostrata anche una associazione tra cittadinanza e attività fisica. Le iniziative di promozione di attività motoria avviate dalle scuole risultano essere in fattore protettivo, così come il rispetto delle due ore curricolari di educazione fisica, mentre il 34% delle classi svolge meno di due ore di attività motoria a settimana. Inoltre, solo 1 scuola su 3 ha avviato iniziative favorenti una sana alimentazione e l’attività motoria, con il coinvolgimento dei genitori.

Un’altra sorveglianza importante dedicata alla salute dei giovani è l’Hbsc (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare), studio multicentrico internazionale a cui l’Italia ha aderito nel 2000. In particolare, relativamente all’attività fisica, dal rapporto sui dati italiani dello studio internazionale Hbsc 2006 “Stili di vita e salute dei giovani italiani tra 11-15 anni” (pdf 4 Mb) emerge che la percentuale dei ragazzi che superano il limite raccomandato di almeno un’ora di attività fisica al giorno per 5 giorni a settimana è rispettivamente 40,58% a undici anni, 36% a tredici anni e 29% a quindici anni.

Lo studio ha preso in considerazione il fattore movimento tramite indicatori di attività fisica e di sedentarietà dei ragazzi, al fine di comprendere come i giovani italiani pianificano la loro giornata, gli impegni quotidiani e il tempo libero. Come per il resto dei Paesi europei, emerge che all’aumentare dell’età corrisponde una progressiva diminuzione della pratica di attività fisica, che comunque risulta sempre più diffusa tra i maschi. Analizzando le attività sedentarie non si evidenziano differenze di genere, ma fra i più giovani (11 anni) e i più grandi (13, 15 anni) con dati allarmanti: il 15,66% degli undicenni, il 21,90% dei tredicenni e il 21,78% dei quindicenni passa il proprio tempo libero davanti alla televisione per 4 ore o più al giorno.

Confrontando i dati con quelli del 2002, si osserva però un aumento della percentuale complessiva di coloro che fanno, per più di cinque giorni a settimana, almeno un’ora di attività fisica:

  • tra gli undicenni (da 33% a 41%)
  • tra i tredicenni (da 31% a 36%).

Nei quindicenni si è verificata, invece, una diminuzione (da 33% a 30%). In calo anche il tempo trascorso davanti alla televisione: coloro che dichiarano di guardarla meno di trenta minuti al giorno passano da 20% a 22% tra gli 11enni, da 10% a 13% tra i 13enni e da 10% a 13% tra i 15enni).

Primi dati dell’analisi Hbsc 2010
Allo studio Hbsc Italia 2010 (pdf 1,5 Mb) hanno partecipato tutte le Regioni ed è stato indagato un campione di 77.113 ragazzi di 11, 13 e 15 anni che frequentano le scuole pubbliche e private (campionati nelle classi I e III media e II superiore).

L’indagine ha preso in considerazione il fattore movimento tramite indicatori di attività fisica e di sedentarietà dei ragazzi, al fine di comprendere come i giovani italiani pianificano la loro giornata, gli impegni quotidiani e il tempo libero. Le analisi sono infatti state condotte sui dati riferiti dai ragazzi circa lo svolgimento di almeno un’ora di attività fisica per più di tre giorni alla settimana. Come per il resto dei Paesi europei, emerge che all’aumentare dell’età corrisponde una progressiva diminuzione della pratica di attività fisica: 13enni (51% dei maschi e 34% delle femmine) i ragazzi di 15 anni (48% dei maschi e 27% delle femmine)

L’attività fisica nella popolazione adulta

Nel 2010, sulla base dei dati del sistema di sorveglianza Passi riferiti alla popolazione di 18 e 69 anni:

  • circa un terzo degli adulti 18-69enni ha uno stile di vita attivo (32%), in quanto svolge un’attività lavorativa pesante dal punto di vista fisico oppure pratica l’attività fisica raccomandata (almeno 30 minuti di attività moderata al giorno per almeno 5 giorni alla settimana oppure attività intensa per più di 20 minuti per almeno 3 giorni)
  • una quota rilevante può essere considerata parzialmente attiva (37%), in quanto pratica attività fisica ma meno dei livelli raccomandati
  • circa un terzo è completamente sedentario in quanto non fa un lavoro pesante e né alcuna attività fisica nel tempo libero (31%).

Sedentarietà
Nel quadriennio 2007-2010 la prevalenza di sedentari è in aumento rispetto al 2007 (27%); il dato si conferma stabile dal 2009.  La sedentarietà cresce all’aumentare dell’età ed è significativamente più frequente nelle donne, nelle persone che hanno il minor grado di istruzione e molte difficoltà economiche.

sedentarietà - Passi 2010

Sedentari. Pool Asl – Passi 2010 (N=35.958)

Nel confronto tra le Regioni, è presente un evidente gradiente territoriale Nord-Sud (range: 9% P.A. Bolzano - 47% Basilicata), sovrapponibile a quello rilevato per l’eccesso ponderale. 

cartina sedentarietà -Passi 2010

Autopercezione del livello di attività fisica
La percezione soggettiva, elemento importante nel determinare un cambiamento del proprio stile di vita, spesso non corrisponde al livello di attività fisica effettivamente praticata: infatti, poco meno della metà delle persone parzialmente attive e un quinto dei sedentari percepisce il proprio livello di attività fisica come già sufficiente.

Passi 2010 - autopercezione

La promozione dell’attività fisica da parte degli operatori sanitari
Ancora non sufficiente sembra essere l’interesse degli operatori sanitari rispetto alla pratica dell’attività fisica da parte dei loro assistiti: solo un terzo degli intervistati (32%) ha ricevuto il consiglio di fare esercizio fisico. Questo consiglio è maggiormente riferito dalle persone con altri fattori di rischio quali ipertensione, ipercolesterolemia ed eccesso ponderale.

Nel quadriennio 2007-2010 il consiglio di praticare regolare attività fisica è sostanzialmente stabile (30% nel 2007, 31% nel 2008, 30% nel 2009, 31% nel 2010).

I dati del Progetto Cuore

Anche nell’ambito del Progetto Cuore del Centro nazionale di epidemiologia Cnesps-Iss sono disponibili dati sulla sedentarietà. Viene, infatti, effettuata periodicamente la misurazione dei fattori di rischio cardiovascolari su campioni di popolazione, attraverso esami fisici standardizzati. I dati, sono raccolti nell’ambito dell’Osservatorio epidemiologico cardiovascolare (Oec), costituito da una rete di centri ospedalieri pubblici dislocati in modo omogeneo su tutto il territorio italiano. Fra il 1998 e il 2002, la prima indagine dell’Osservatorio, ha fornito stime dei rischi per l’Italia a livello nazionale e per macroaree geografiche (Nord Est, Nord Ovest, Centro, Sud e Isole). Dal 2008 è iniziato un nuovo esame della popolazione (II indagine). Pertanto, per le Regioni in cui è già stata svolta la raccolta dei dati, è possibile consultare i nuovi dati. Secondo l’Osservatorio epidemiologico cardiovascolare, tra il 1998 e il 2002 (I indagine), in Italia:

  • nella popolazione generale (uomini e donne di età compresa fra 35 e 74 anni), in media, il 34% degli uomini e il 46% delle donne non svolge alcuna attività fisica durante il tempo libero
  • nella popolazione anziana (uomini e donne di età compresa fra 65 e 74 anni), in media, il 31% degli uomini anziani e il 51% delle donne anziane non svolge alcuna attività fisica durante il tempo libero
  • nelle donne in menopausa (età media 62 anni), il 48% non svolge alcuna attività fisica durante il tempo libero.

Per maggiori informazioni

Per una visione globale sull'epidemiologia dell'attività fisica in Italia, leggi anche la sezione sui dati locali.

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