I bambini di Torino

I dati sistematicamente raccolti a partire dal 1982 dall’Istituto di medicina dello sport di Torino (Imsto), nell’ambito di un programma di controlli medici e funzionali per i bambini di 10-12 anni che frequentano il primo anno delle scuole medie cittadine, offrono un’interessante visione sull’evoluzione di stato di salute, efficienza fisica, abitudini e pratica sportiva di ragazzi e ragazze in un grande centro urbano.

Circa il 90% dei bambini dichiara di saper andare in bicicletta, il 70% di saper nuotare e circa il 25% di essere capace di sciare: queste percentuali sono progressivamente aumentate dagli anni Ottanta e i valori nelle bambine sono sempre risultati inferiori a quelli dei maschi.

Il 65% dei maschi e il 53% delle femmine praticano sport con un impegno medio rispettivamente di 4 e 3 ore alla settimana. Il calcio è lo sport praticato da circa il 65% dei bambini, mentre oltre la metà delle bambine preferiscono la pallavolo e il nuoto (26% circa per ciascuno).

I dati antropometrici dimostrano una tendenza a un maggiore sviluppo somatico negli alunni visitati nel 1996/97 rispetto a quelli esaminati nel 1982/83 (circa 2 cm di statura e 3 kg in più), con anticipo dello sviluppo puberale e prevalenza dell’aumento di peso rispetto alla statura, con BMI medio pari a circa 19. Circa il 19% dei bambini risultano in soprappeso, mentre il 7% dei bambini e il 5% delle bambine sono in condizione di obesità. L’andamento del massimo consumo di ossigeno si è ridotto, partendo dai bambini visitati nell’anno scolastico 1982/83 a quelli controllati nel 1996/97, da valori di 40–42 ml/kg min (rispettivamente in femmine e maschi) fino a circa 36 - 38 ml/kg min.

L’indice di forza valutato misurando la forza massima espressa da 3 importanti gruppi muscolari è rimasto circa invariato in valore assoluto negli anni, ma in bambini attualmente più sviluppati, più alti e più pesanti: pertanto, se rapportata al peso, la forza muscolare è peggiorata.

Il quadro generale che emerge è quello di capacità funzionali ridotte nei bambini visitati negli anni più recenti, nonostante la maggior diffusione delle attività sportive. Anche questi dati sottolineano quindi la necessità di una più costante e più intensa pratica di attività motorie quotidiane nei bambini in questa fascia di età, in cui lo sport da solo non è sufficiente a combattere la riduzione dell’attività fisica.

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