I numeri: in Europa

In Europa, la sedentarietà, è causa di circa 600 mila decessi annui, con una percentuale che oscilla tra il 5 e il 10% del totale della mortalità a seconda del Paese, e la perdita di 5,3 milioni di anni di vita in buona salute. Sono alcuni dei dati presenti nello European Health Report 2009 (pdf 7,7 Mb), secondo cui all’interno della Regione europea dell’Oms una persona su cinque fa poca o nessuna attività fisica (meno del minimo raccomandato), con dati ancora più allarmanti nell’Europa meridionale e orientale. Inoltre, l’attività fisica tende a diminuire all’aumentare dell’urbanizzazione ed esistono sostanziali differenze tra e nei Paesi.

La Strategia globale dell’Oms su dieta, attività fisica e salute del 2004 (pdf 1,7 Mb) riflette l’aumento della consapevolezza degli Stati membri che l’attività fisica deve essere messa, insieme a una sana e corretta alimentazione, al primo posto nella lotta alle malattie croniche.

I dati dell’indagine Eurobarometro 2010 sullo “Sport e attività fisica” (pdf 2,8 Mb), in cui sono stati intervistati oltre 26 mila europei appartenenti ai 27 Paesi membri, riferiscono che:

  • il 40% degli europei dichiara di praticare uno sport almeno una volta alla settimana
  • il 65% dichiara di praticare una qualche forma di esercizio fisico almeno una volta alla settimana
  • il 35% degli intervistati afferma di praticare raramente, o di non praticare affatto, alcun tipo di attività fisica
  • gli uomini sono più sportivi delle donne, soprattutto tra i 15 e i 24 anni d’età
  • la percentuale di coloro che praticano sport tende a diminuire all’aumentare dell’età, ma nella fascia oltre i 70 anni coloro che fanno attività fisica sono ancora più del 20%.

Anche lo status socio-economico è collegato alle abitudini sportive: la percentuale di persone sedentarie sale infatti al 64% tra coloro che hanno abbandonato gli studi entro i 15 anni, al 47% tra coloro che vivono da soli e al 56% tra coloro che dichiarano di avere difficoltà economiche.

Riguardo alle differenze geografiche, i cittadini dei Paesi dell’Europa settentrionale si dimostrano i più sportivi: le persone che fanno attività fisica regolare sono, infatti, il 72% in Finlandia e in Svezia, il 64% in Danimarca, contro il 40% della media europea. In fondo alla lista ci sono Bulgaria, Grecia e Italia in cui i cittadini che praticano sport regolarmente sono solo il 3%.

L’indagine 2005-2006 Hbsc (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare) riporta dati riferiti per i ragazzi in età scolare (11, 13 e 15 anni). La survey riferisce che una considerevole proporzione di bambini e adolescenti, in tutti i Paesi e aree coperte, non raggiunge i livelli raccomandati di attività fisica. L’indagine mostra anche come l’attività fisica decresce con l’età. Nel 2005, infatti, i ragazzi fisicamente attivi erano:

  • il 53% dei ragazzi e il 43% delle ragazze (11enni)
  • il 50% dei ragazzi e il 37% delle ragazze (13enni)
  • il 43% dei ragazzi e il 28% delle ragazze (15enni).

Ciononostante, uno sviluppo positivo si può notare se si confrontano i dati 2005-2006 con quelli dell’indagine precedente 2001-2002. La percentuale di 11enni che hanno raggiunto il minimo livello di attività fisica raccomandato su almeno 5 giorni a settimana è, nel 2005, circa il 53% per i maschi e il 44% per le femmine e i dati superano, in quasi tutti i Paesi partecipanti all’indagine, i numeri registrati nel 2001.

Si notano anche differenze importanti tra i diversi Paesi per tutte e tre le classi d’età: gli 11enni fisicamente attivi passano, per esempio, dal 37,9% della Federazione Russa all’80,2% dell’Irlanda e le bambine della stessa età passano dal 23,8 del Portogallo al 71,4 della Finlandia. Queste differenze possono essere spiegate da fattori ambientali, dalla disponibilità di attrezzature per il tempo libero, dalla presenza di ambienti sociali di supporto e sostegno.

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